Anno nuovo, idee vecchie, come quelle del sindaco di Firenze sulla legge elettorale. Senza aspettare l'Epifania ha scritto subito ai sostenitori:
“Nella lettera che vi allego in anteprima, fedele al rapporto particolare che ci lega ormai da 380 e-news, propongo tre possibili soluzioni alle altre forze politiche sulla legge elettorale. Togliamo gli alibi agli altri: sono tre soluzioni molto diverse l’una dall’altra ma tutte e tre con la fondamentale caratteristica di rispettare il mandato delle primarie dell’8 dicembre che costituisce il riferimento fondamentale mio e del PD”.
I tre modelli di riforma elettorale proposti da Renzi sono:
- qualcosa tipo legge elettorale spagnola, divisione del territorio in 118 piccole circoscrizioni con attribuzione alla lista vincente di un premio di maggioranza del 15% (92 seggi), ciascuna circoscrizione elegge un minimo di quattro e un massimo di cinque deputati, soglia di sbarramento al 5%;
- il vecchio Mattarellum, con delle varianti pesanti: 475 collegi uninominali e assegnazione del 25% dei collegi restanti attraverso l’attribuzione di un premio di maggioranza del 15% e di un diritto di tribuna pari al 10% del totale dei collegi;
- doppio turno di coalizione utilizzato per i sindaci: chi vince prende il 60% dei seggi e i restanti sono divisi proporzionalmente tra i perdenti (che superano il 5%), da definire se con liste corte bloccate, o con preferenze, o con collegi.