Anno
nuovo, vita nuova per il fresco segretario PD, che parte in quarta
proprio sulla legge elettorale con un intervista a tutta pagina su Il
Fatto di ieri, dove si apprende delle sue nuove proposte e
del metodo che intende proporre.
Renzi
sta per inviare, o ha già inviato, non si è capito, ai leader degli
altri partiti una lettera con questo messaggio esplicito:
"Volendo
in qualche ora si chiude tutto. Confronti bilaterali dalla prossima
settimana".
Sul
tema lavoro è un po’ più vago: “Il 16 gennaio discuteremo
del job act nella direzione del partito”.
Il
sindaco di Firenze sulla legge elettorale ha le idee chiare:“Nella
lettera che vi allego in anteprima, fedele al rapporto particolare
che ci lega ormai da 380 e-news, propongo tre possibili soluzioni
alle altre forze politiche sulla legge elettorale. Togliamo gli alibi
agli altri: sono tre soluzioni molto diverse l’una dall’altra ma
tutte e tre con la fondamentale caratteristica di rispettare il
mandato delle primarie dell’8 dicembre che costituisce il
riferimento fondamentale mio e del PD”.
Già
è difficile digerire la faccenda delle mancate proposte sul lavoro,
che sono ancora in alto mare dopo aver occupato paginate intere sui
giornaloni di regime, che ne descrivevano le possibili meraviglie.
Resta da capire che cosa centri la riforma elettorale del Parlamento
con le primarie per la segreteria del PD, è un mistero che è
meglio non indagare.
Grillo
gli risponde di restituire quel miliardo di rimborsi elettorali che
il PD si è preso in questi anni, mentre è più morbido il
vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, del M5Stelle, sulla sua
pagina face-book, fa sapere che voterà “per il ritorno alla
Legge Elettorale Mattarellum, quella del 1993, l’ultima
costituzionalmente valida e senza `mutazioni genetiche´ su misura
per i partiti». «Se Renzi ha paura di perdere le prossime elezioni
con il Mattarellum, lo ammetta. Perché a quanto vedo sta facendo di
tutto per cucirsi il vestito su misura”.
Sorride
il Caimano per l’insperata chiamata in causa, per cui coglie con
“positività il metodo proposto dal segretario del Pd Matteo
Renzi” sostenendo l’ipotesi di un election day “per
garantire un’alta partecipazione”.
A
breve alla Camera prenderà il via il lavoro della 1° Commissione
Affari costituzionali sulla legge elettorale, con l’incognita delle
motivazioni della Corte Costituzionale che ha abrogato alcuni dei
pezzi più controversi del Porcellum: le liste bloccate e il premio
di maggioranza.
Da
sinistra a destra parlano di bipolarismo, ma sono tutti insieme al
Governo da tre anni, con danni incredibili all’economia e alle
famiglie italiane. In un sistema politico composto da tre o quattro
poli in declino, parlare di sistemi elettorali bipolari è una presa
in giro, se non fosse per un retro-pensiero che spiega tanta
insistenza: parlare di competizione bipolare è l’unico modo per
chiudere i Palazzi del potere, con una blindatura tecnica che
consentirà solo a loro di entrare, indifferenti alle richieste degli
elettori di apertura e modifica dell’iniquo sistema di governo di
questo nostro sfortunato Paese. Eppure le cose in se sono molto
semplici. Non c’è ragione di ingigantire una situazione con mille
formule: basta e avanza quel che rimane del Porcellum, ora che è
stato depurato dai principali vizi di nascita.
C’è solo da curare
alcuni dettagli legislativi.
Roba da specialisti come me, non occorre scomodare le alte sfere della politica.
Articolo pubblicato dal giornale on line L'Indipendenza.com