La tanto invocata riforma delle Province sta arrivando, basta attendere le elezioni di secondo livello che si svolgeranno da domenica prossima 28 settembre fino al 12 ottobre.
Un’operazione che coinvolgerà poche persone nell’elezione degli organi di comando delle Province, meno dello 0,5% degli elettori.
Giornali e televisioni ne parlano poco, per non far sapere all’elettore che è stato “rottamato”.
Finirà che anche questo evento verrà celebrato come un ulteriore passo avanti del riformismo renziano nell’ammodernamento della democrazia italiana.
Invece, per le Province la faccenda è un po’ più complicata.
Innanzitutto sono state alleggerite dei soldi e lasciate agonizzanti in gestione ai comuni.
La legge 56/14 prevede esplicitamente che il presidente sia un sindaco, con incarico a titolo gratuito, eletto con elezione di secondo livello riservata ai sindaci e ai consiglieri comunali.
La riforma Delrio è questa, se non che un diavoletto ha infilato tra le pieghe delle varie norme un piccolo imbroglio, subdolamente inventato per “controriformare” la riforma utilizzando una delle tante modifiche apportate alla legge in questi suoi primi mesi di vita.
Che cosa sta succedendo è presto detto....
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