Storia Confine orientale


Rossana Mondoni e Luciano Garibaldi hanno scritto un piccolo libro in onore di Licia Cossetto
che è stato presentato il 22 marzo 2014 a Ghemme in una apposita serata: 

































IN RICORDO DI LICIA COSSETTO

Licia Cossetto era grande donna, che non aveva bisogno delle quote rosa per essere considerata alla pari con i rappresentanti del genere maschile: bastava un suo sguardo, una sua parola per comprendere e condividerne la fierezza e la forza di lottare.
Sorella di Norma, la prima martire delle foibe, è stata trascinata nella tragedia che ha coinvolto anche suo padre e molti altri familiari, diventando portavoce e testimone di quella storia drammatica che ha coinvolto Istriani, Fiumani, Dalmati, strappandoli dalle loro terre solo perché volevano rimanere italiani e non erano disposti ad accettare il regime comunista del maresciallo Tito.
Della storia di queste terre e delle sue genti, Licia rimase testimone coerente e fedele fino alla fine, che improvvisa la colse l’ottobre scorso, e condusse con coraggio molte battaglie per far emergere la verità dei fatti contro chi tendeva e spesso ancora tende a confondere e sminuire gli eventi storici.  Donna molto forte e saggia, sapeva ricordare senza odiare anche se non temeva di chiamare con il loro nome gli assassini.
In sua memoria, l’Associazione culturale “La Casa del Glicine” ha organizzato una serata che si terrà a Ghemme (Novara), cittadina piemontese nella quale trascorse la seconda parte della sua vita.
La serata, che s’intitola “Il testimone di Licia”, si svolgerà sabato 22 marzo 2014, a partire dalle ore 21, presso il Palazzo Gallarati di piazza Castello, preceduta alle 20 e 15 da una tipica degustazione vinicola presso la Cantina del Cel, adiacente il luogo dell’incontro.
Alla serata prenderanno parte, oltre ai suoi parenti più stretti, il sindaco Alfredo CorazzaErminia Bernobi (cugina e amica di Licia, che ha conosciuto Norma e tutta la famiglia Cossetto), Franca Urani, il giornalista storico Luciano Garibaldi - che insieme a Rossana Mondoni ha approfondito in questi ultimi anni, un pezzo di storia del confine orientale - Tito Lucilio Sidari, in rappresentanza dell’Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia,  Roberto Menia (proponente della legge sul Giorno del Ricordo) e Marco Zacchera, che con Licia ha condiviso molte battaglie.
La manifestazione si svolge con il patrocinio del Comune di Ghemme, di AESPI e della Proloco.
(Tratto dal giornale "Il Punto" di Marco Zacchera)





8 ottobre 2013
Tante persone hanno voluto essere presenti per dare l'ultimo saluto a Licia Cossetto. A partire dalla camera ardente allestita nella chiesetta di San Rocco si è radunata una grande quantità di persone, la figlia di Licia, Norma Tarantola, i nipoti, i parenti e molti amici, conoscenti e rappresentanti del popolo istriano.Sono stati innalzati anche i gonfaloni di "Pola - Comune in esilio" e del "Movimento nazionale Istria, Fiume e Dalmazia" e di varie sezioni provinciali dell'Associazione nazionale ANVGD


Il corteo ha poi raggiunto la chiesa parrocchiale dove ha avuto luogo la funzione funebre. 
Il nipote Vittorio ha letto la preghiera che Licia aveva preparato da tempo:


"PREGHIERA DELL’ESULE
 SIGNORE, della vita e della morte, della luce e delle tenebre, dona la pace a coloro che vittime dell’odio inumano, hanno lasciato la vita nelle foibe del Carso e nel mare di Dalmazia;
 Fa che il loro sacrificio non venga mai dimenticato e che su quelle rocce, prive purtroppo del segno di Cristo, fioriscano le rose rosse del sacrificio e della libertà;
 Da’, o SIGNORE, a questi morti senza nome, da TE conosciuti ed amati, la TUA benedizione;
 SIGNORE, TU che tutti ami e che tutto perdoni, abbi pietà dei nostri fratelli che ci hanno lasciato durante la diaspora;
Prima di prenderli nel Tuo immenso abbraccio nell'alto dei cieli,
 Fa’ che il loro spirito riveda e gioisca ancora una volta di quel angolo di terra che sempre ebbero scolpito nel cuore;
A noi, Esuli in Patria e nel mondo, dona serenità e rassegnazione nonché la speranza, purtroppo ormai vana, che un giorno sulle nostre terre abbandonate ma mai dimenticate riappaia in cielo l’arcobaleno con i colori del nostro amato Tricolore.
E così sia!"







































Licia Cossetto, una donna di valore che ha sempre combattuto
Licia Cossetto, lo dico per chi non l'avesse conosciuta, era un personaggio di grande rilievo, nata il 1 agosto del 1923 a Santa Domenica di Visinada, un villaggio rurale dell’Istria, attualmente in Croazia. Come tanti altri coetanei ha vissuto in pieno la seconda guerra mondiale, ma lì c’è stato uno scontro che ha avuto una durezza inusitata dopo l’8 settembre del 1943, che ha colpito tutte le popolazioni del confine orientale: i giuliani, i dalmati, i fiumani e gli istriani.
I libri di storia, purtroppo ancora oggi, non raccontano o raccontano per sommi capi questa importante parte della storia italiana, la tragedia delle Foibe, per i soliti motivi di “partigianeria politica” che non è il caso di affrontare in questo momento.
Donna di carattere, che ha combattuto dal dopoguerra fino ad oggi, per avere il riconoscimento ufficiale dei crimini che sono stati commessi alla sua famiglia, con l’infoibamento della sorella Norma, del padre e di numerosi altri parenti. Per questo è diventata il portabandiera della causa degli istriani e delle altre popolazioni del confine. Dopo l’esodo forzato del 1947, ha vissuto a Novara, Milano e infine a Ghemme, paese natale del marito Guido.
E’ morta sabato 5 ottobre, esattamente a settant’anni dall’assassinio della sorella, mentre si recava a Trieste per la solenne cerimonia di commemorazione che si è poi tenuta davanti al cippo dedicato a Norma nella via che le è stata intitolata. Voleva esserci, anche per vedere tutti gli amici, i parenti e partecipare al pellegrinaggio del giorno successivo nel cimitero di Santa Visinada, con il ritorno alla terra natia, l’incontro con la comunità istro-veneta ancora presente nel territorio.
In tanti anni di tenace lotta è riuscita ad essere un esempio per il suo popolo, non solo per i risultati raggiunti con le medaglie al merito civile che il Quirinale a partire dal 2005 ha riconosciuto a molti infoibati, ma soprattutto per essere stata equilibrata, non ha mai insegnato ad avere odio, ma rispetto per tutti, dicendo a testa alta le proprie idee.
A ben vedere ha avuto anche un altro grande pregio, quasi introvabile di questi tempi: non ha mai piegato la verità alla convenienza politica, a costo di perderci. Se c’era da scegliere tra il suo popolo e gli interessi della politica, lei non aveva dubbi e cacciava i mercanti dal tempio, la gente lo sapeva e per questo la rispettava.
A volte era burbera, di poche e misurate parole, che sapeva usare con accortezza e parsimonia, come era stata abituata dalle suore tedesche di Gorizia, affinandosi nei tanti anni di insegnamento nella scuola. Infatti, in tutte le sue conferenze ha sempre saputo arrivare subito al dunque, in pochi minuti, facendosi capire bene da tutti, soprattutto dai giovani.
Se ne è andata una grande Donna, una combattente indomabile, che aveva una parola sola, che aveva ben chiaro quale fosse il suo compito nella storia italiana.


Nella foto sopra (tratta da Il Piccolo) le due sorelle Cossetto: 
a sinistra Norma, giovane martire, infoibata nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943, medaglia d'oro al merito civile 
assegnata da Ciampi nel 2005,
a destra una recente immagine di Licia, deceduta a 90 anni, il 5 ottobre 2013 a Cessalto, 
mentre stava raggiungendo Trieste
per la commemorazione ufficiale dei 70 anni della morte di Norma.

Altre Notizie sui siti:
http://www.arenadipola.it/

Esuli Amici di Licia9 Ottobre 2013 at 4:54 pm #
Norma Cossetto
Città d’Italia che hanno onorato la giovane studentessa Norma Cossetto, Martire delle Foibe
torturata, seviziata ed infoibata ancora viva dai comunisti locali
Un sentito ringraziamento a tutte le Amministrazioni per la lodevole iniziativa alla Memoria
ABETONE (Pistoia) Scuola Norma Cossetto
BOLZANO Parco in Memoria di Norma Cossetto Medaglia d’Oro al Valore
CALALZO (Belluno) Sala Consiliare in onore di Norma Cossetto
CAMPELLO SUL CLITUNNO fraz. di Pettino (Perugia) Via Norma Cossetto
CASTELLABATE fraz.. San Marco (Salerno) Via Norma Cossetto
DUE CARRARE (Padova) Piazza Norma Cossetto – Martire delle Foibe
FANO (Pesaro Urbino) Via Norma Cossetto-Martire delle Foibe (1920-1943)
FOSSANO (Cuneo) P. Norma Cossetto – Vittima delle Foibe (1920-1943)
GHEMME (Novara) Parco Norma Cossetto
GORIZIA Via Norma Cossetto – Martire infoibata (1920-1943)
GRUMOLO DELLE ABBADESSE (Vicenza) Piazza Norma Cossetto
L’AQUILA (fraz. Cansatessa) Via Norma Cossetto
LEGNAGO (Verona) Via Norma Cossetto
LIMENA (Padova) Biblioteca Norma Cossetto
MUGGIO’ (Monza e Brianza) Piazza Norma Cossetto
NARNI (Terni) Via Norma Cossetto – Martire delle Foibe (1920-1943)
PADOVA (Università) Ricordo degli Esuli e di Norma Cossetto
REGGIO CALABRIA Parco Norma Cossetto
ROMA Scuola Norma Cossetto (promessa delibera dal 2010)
ROVIGO quart. Tassina via cossetto n.
SAN GIORGIO IN BOSCO (Padova) Atrio di Villa Bembo – Norma Cossetto
SANT’ANTIOCO (Carbonia/Iglesias) Via Norma Cossetto
TERAMO fraz. Piano d’Accio Via Norma Cossetto
TRIESTE Via Norma Cossetto
VERBANIA (Verbano-Cusio-Ossola) Parco Norma Cossetto (Medaglia d’Oro al Merito Civile)
VILLA SANT’ANGELO (L’Aquila) Vicolo Norma Cossetto
VILLASANTA (Monza e Brianza) Via Norma Cossetto