martedì 13 dicembre 2016
venerdì 18 novembre 2016
Dopo il voto che cosa succederà?
In attesa che la Corte Costituzionale dica la sua sull'Italicum. Dopo il referendum si ritornerà punto e a capo.
Si ricomincia con la storia delle legge elettorale da mettere a posto.
Il risultato finale molto probabilmente sarà quello di tre anni buttati al vento dietro ad idee che si sono rivelate per quello che erano sin dall'inizio: strampalate.
venerdì 11 novembre 2016
giovedì 3 novembre 2016
mercoledì 12 ottobre 2016
La lezione dalle Elezioni-fantasma per i Consigli metropolitani
Il dato politico nazionale è che i sindaci cinquestelle di Torino e Roma, nonchè De Magistris a Napoli, non hanno una maggioranza nei rispettivi consigli metropolitani, mentre i consigli metropolitani di Milano e Bologna si confermano a guida PD.
Questi i risultati emersi dagli scrutini del voto metropolitano di secondo livello di domenica 9 ottobre.
Però, se è vero che i grillini romani e torinesi non hanno una maggioranza predefinita, è anche vero che hanno ottenuto un peso enorme nei consigli metropolitani di Torino e Roma, pari o superiore al PD, che invece ha impiegato tanti anni a costruirsi una base diffusa a livello territoriale, comune per comune. Non tre mesi come il M5S.
Questo è uno dei frutti acerbi del sistema ponderato della legge Delrio, che fa da moltiplicatore....
l'articolo prosegue sul giornale on line, al link:
Un altro commento sui risultati elettorali per il Consiglio metropolitano di Milano è sul giornale on line ArcipelagoMilano N° 32 di oggi:
sabato 8 ottobre 2016
Elezioni metropolitane, si vota domenica 9 ottobre
Elezioni di secondo grado a Torino, Milano, Bologna, Roma e Napoli.
A Milano sulla regolarità del voto ci sono molti dubbi...
Si vota con un sistema elettorale proporzionale ponderato. L’aggettivo ponderato non deve trarre in inganno il lettore, che pensa subito ad un sistema meditato, ben fatto, realizzato con la dovuta attenzione.
Niente di tutto questo, ponderato vuol dire che un elettore pesa e conta tanto mentre un 'altro pesa e conta poco.
Ad esempio: un elettore di un piccolo comune pesa 5 punti mentre uno del comune di Milano pesa 714 punti.
Due pullman pieni di consiglieri comunali, provenienti con molta fatica dai piccoli comuni alla periferia di Milano, pareggiano a mala pena un consigliere del comune di Milano, che domenica in cinque minuti va al seggio a votare.
Questa è la parte dolente della riforma Delrio...
L'articolo prosegue sul N° 32, al link:
Che cosa sono queste misteriose Elezioni metropolitane?
certamente un UFO elettorale…
Pochi sanno che il 9 ottobre si vota per le Città metropolitane,
per chi vuole saperne di più, link ai giornali on line:
L'Indipendenza
.com
A Milano, secondo Affaritaliani.it, è già tutto deciso, ecco il risultato:
Lunedì il risultato, dopo la conta dei voti ponderati...
mercoledì 14 settembre 2016
Pazza idea. Si può proporre uno scambio alla pari con Renzi?
Il possibile scambio “Italicum - Revisione costituzionale”
Succedono
cose strane: Renzi che attacca D’Alema alla festa del Pd, a Catania, alla
ricerca di un colpo di scena. La minoranza che incalza il suo segretario, che
risponde di essere disponibile a cambiare l'Italicum. Cose mai viste prima.
Però, esiste una via
alternativa, dove non ci sarebbero ne vinti ne vincitori.
La base è quella di uno
scambio politico alla pari, che farebbe bene all'Italia, impegnandosi subito in
una riforma elettorale seria,
senza i trucchi e gli
inganni dell’Italicum (se non si sa che pesci pigliare c’è sempre la proposta Galli-Comero, scritta con Giorgio Galli).
In cambio Renzi potrebbe
chiedere a tutte le forze politiche di appoggiare uno “spacchettamento” del
quesito referendario,
come proposto dai
radicali, per tentare di salvare il salvabile dopo due anni di discussioni
sulla revisione della Costituzione.
Ci sono certamente alcuni
grossi ostacoli giuridici da superare sul piano politico in Parlamento, per il
bene dell’Italia.
L’obiettivo finale è
quello di avere finalmente una buona legge elettorale, rispettosa della
sovranità popolare
( senza dimenticare
l’importante raccomandazione di Gianfranco Miglio, riportata qui)
accompagnata da alcuni
ritocchi alla Costituzione secondo le indicazioni referendarie che emergeranno.
Solo così si potrebbe
andare al voto, nel 2017 o 2018,
in modo più
sereno e democratico.
Articolo completo sul giornale online “Termometro Politico” al link
venerdì 9 settembre 2016
Italicum e revisione costituzionale: a chi giova?
Tanto
fermento e ancora non si sa la data del referendum sulla Revisione
costituzionale Renzi-Boschi approvata a inizio aprile. Il premier Renzi dopo la
sconfitta elettorale di giugno continua a spostare la data: prima doveva essere
a inizio ottobre, poi la Corte
costituzionale ha fissato la discussione sull’Italicum al 4 ottobre per cui,
temendo un giudizio negativo, prudentemente hanno spostato sempre più il là il
momento della conta: fine ottobre, metà novembre ed ora si sente parlare di
votare a metà dicembre, invadendo per la prima volta il territorio comunicativo
di Babbo Natale.
La
vittoria dei “gufi” è possibile, anzi è prefigurata dai sondaggisti, per cui
qualcosa dovranno inventare per non contarli. L’improvvisa apparente semplificazione
della politica è evidente. Ha preso una forma duale, Si o No. Basta con i tanti
sottili distinguo: comunista, socialista, democristiano di un tipo o dell’altro,
liberale o neofascista. Ora è tutto bianco o nero, niente grigi di mezzo. Un mondo
politico semplificato, che si aspettava da molto tempo, dal tempo dei guelfi e
dei ghibellini. Le buone notizie finiscono qui.
Dichiaro subito, per onestà
intellettuale, qual è la mia posizione: sono per il No, ragionato. Dopo la
stipula del patto Renzi-Berlusconi, 18 gennaio 2014, ho seguito attentamente il
processo legislativo in Parlamento, con l’evolversi delle varie proposte, prima
con l’Italicum e dopo con la
Revisione costituzionale, che ha dovuto risolvere ciò che non
era stato precedentemente risolto.
In
verità, la prima versione del patto del Nazareno non era così male, è stata la
gestione in Aula operata dai rispettivi colonnelli che ne ha degradato la
realizzazione, tanto che in un articolo precedente è stato accostato al patto
Molotov-Ribbentrop.
Ora
che gli schieramenti sono in campo, si può anche ragionare sul senso delle cose
fatte e su cosa potrebbe succedere in futuro. Un punto deve essere chiaro: queste
di cui si sta parlando non sono “Riforme” ma “revisioni legislative”, per
giunta di dubbia utilità per chi le ha sostenute.
Mi
spiego meglio. L’Italicum, la legge 52/2015, è il pezzo forte di tutta
l’operazione di revisione istituzionale, perché ribalta la forma di governo
prevista in Costituzione, introducendo di fatto un premierato e un controllo
ferreo sulla composizione della Camera e sugli altri organi costituzionali da
parte dei leader dei principali partiti.
Non
c’è nulla di democratico in un esproprio, con legge ordinaria, del potere di elezione
dei deputati a favore di un capo partito, come fa l’Italicum. E’ una cessione di
sovranità popolare in cambio di nulla, di vaghe promesse che impegnano solo chi
ha la sventura di ascoltarle.
Un
esempio forse può rendere meglio l’idea su queste presunte riforme, senza
entrare in fastidiosi dettagli tecnici. Si possono paragonare a un “kit” per modificare
l’automobile, sono dispositivi che permettono di moltiplicare le prestazioni e aggirare
i controlli sulla velocità e le emissioni.
La
legge elettorale e il testo di revisione della costituzione assomigliano più a
manuali per l’elaborazione del motore e della centralina elettronica di un
auto. Non sono leggi che stanno in piedi da sole. La controprova è semplice: basta
provare a leggere l’Italicum e si ha l’impressione di trovarsi di fronte a uno
scatolone con dentro pezzi vari, un carburatore, gomme nuove ecc…
Non
è una macchina finita, pardon, una riforma a se stante.
E
si vede bene, ad un posto di blocco della polizia, un occhio attento può vedere
che la macchina è truccata. In tal caso c’è il serio rischio di ritiro della
patente al conducente e di multa a tutta l’allegra compagnia che pensa di viaggiare
a mille sull’auto truccata.
Si
è già detto del 4 ottobre, quando toccherà ai giudici della Corte
Costituzionale, chiamati soprattutto per merito dell’avv. Felice Besostri, ad eseguire
un doveroso controllo. “Chiederemo che
vengano rimessi in discussione non solo i punti segnalati dai Tribunali di
Torino e Messina, ma della costituzionalità dell’intera legge. Se la Corte accetterà, per
assicurare il contradditorio, ci vorrà un rinvio probabilmente a dopo il
referendum costituzionale- ha dichiarato Besostri - Se la legge fosse dichiarata anche solo parzialmente incostituzionale
il risultato potrebbe essere che questo parlamento, eletto nel modo che
sappiamo, quanto meno non sa scrivere le leggi”.
giugno 2015
http://www.lindipendenzanuova.com/italikum-come-faranno-volare-i-seggi-da-una-regione-allaltra/
marzo 2014
http://www.termometropolitico.it/blog/approvato-un-mezzo-italicum-viagra-per-la-ii-repubblica
Si segnala anche:
http://www.leurispes.it/habemus-italicum/
La “Casa del Si”
Milano
è sempre avanti. Settimana scorsa c’è stata l’inaugurazione di un nuovo luogo
simbolo - la “Casa del Si” - per
mano della ministra Boschi, che ha aperto ufficiosamente la campagna elettorale
referendaria per il Si. Le cronache riportano di qualche piccola contestazione
che non guastano, anzi, la rendono più umana. "È una Casa dove tutti saranno i benvenuti,
chi avrà voglia di confrontarsi e informarsi sulla riforma, ma anche chi vorrà dare
una mano - ha spiegato la
Boschi - Le prossime
settimane saranno importanti e l'impegno dovrà aumentare, per spiegare le
ragioni del sì."
L’iniziativa
è utile, soprattutto per quei genitori alle prese con adolescenti riottosi, con
la sindrome del no a tutto. Potrebbero tentare un ultimo disperato tentativo, portandoli
in visita al sacro luogo dedicato al Si.
Chi
ha bisogno della cura inversa, invece, deve sapere che “Crescere è anche saper dire di No”,
slogan del Comitato del No, che non è rivolto solo a signorine troppo compiacenti.
In programma c’è anche un convegno “Le ragioni del No” con un variegato
gruppo di giuristi e esponenti politici come Roberto Calderoli, Giuseppe
Valditara e Paolo Grimoldi (l’appuntamento è per venerdì 16 settembre alle ore
16, all’Hotel Cavalieri in p.za Missori, Milano).
mercoledì 6 luglio 2016
Elezioni metropolitane, riservate a pochi…
Le precedenti elezioni dei Consigli metropolitani del 2014 |
La riforma
Delrio assegna al sindaco del capoluogo anche il titolo di sindaco
metropolitano e gli impone di procedere a tambur battente alle nuove elezioni
per il consiglio. Una soluzione che presenta un grosso deficit democratico,
accettabile se transitoria, non in pianta stabile.
Ora, dopo
l’elezione dei sindaci delle grandi città – Milano, Torino, Bologna, Roma e
Napoli – c’è una coda molto importante, riservata ai politici, con l’elezione
dei consigli metropolitani.
Ci sarebbe
voluto una la legge elettorale per l’elezione diretta del sindaco e del
consiglio metropolitano, per bilanciare il sovraccarico di potere sul primo
cittadino del capoluogo. Per questo abbiamo studiato con l’aiuto di molti
esponenti della società civile, la proposta di legge elettorale metropolitana Besostri-Comero,
riportata qui,
depositata anche in Senato. Lavoro inutile, il problema si ripresenta identico
al prossimo appuntamento elettorale.
Un caso su
tutti è emblematico: Torino. Fassino ha speso tutta la sua influenza politica
per ottenere il “raddoppio” dei poteri con la Delrio , con il risultato che alle prime elezioni
ha perso tutta la posta, vinta da Chiara Appendino del M5S, che si ritrova a
comandare Torino più una lunga fila di comuni torinesi a guida PD. Anche lì si
andrà a rinnovare il Consiglio di 18 membri.
A Roma e Milano
il Consiglio metropolitano è di 24 membri. Sono eletti non dai cittadini ma da
un ristretto numero di amministratori comunali, con elezioni di secondo grado.
A Milano due anni fa si sono presentati ai seggi di Palazzo Isimbardi 1.657
amministratori su 2.054 e come in epoca feudale, ogni politico ha un suo “peso”.
Non fisico, ma politico, poiché il ristretto numero di elettori si suddivide in
grandi, medi e piccoli elettori.
I grandi
elettori sono i consiglieri del comune di Milano che valgono 714 punti, quelli
di Sesto S.G., Cinisello o Rho, medio-grandi, valgono meno di un decimo, 62
punti. I piccoli elettori dei comuni sotto i tremila abitanti, che normalmente rappresentano
vasti territori, pesano 5 punti, qualcosa in più, 11 punti, quelli fino a 5.000
residenti.
Le elezioni
dei Consigli metropolitani dovrebbero tenersi a breve, con qualche incertezza
sulla procedura indicata dalla legge che su questo punto – L 56/14, art. 1,
comma 21 - è chiara: ”si procede a nuove
elezioni del consiglio metropolitano entro 60 gg. dalla proclamazione del
sindaco del capoluogo”. Purtroppo, in Italia ci vuole poco a complicare le
cose, come ha fatto l’Anci
e la Conferenza Stato-Città nella riunione di giovedì 30 giugno, dove hanno
deciso di non leggere ciò che sta scritto nella legge.
Ad esempio
a Milano Sala è stato proclamato sindaco il 21 giugno, per cui entro il 21
agosto si dovrebbe procedere ad avviare la “macchina elettorale”, non a
completare le elezioni.
Subito c’è
da definire il quadro degli amministratori che verranno chiamati al voto, che
in questo momento è conosciuto solo in parte. Nel milanese ci sono 23 comuni
che sono andati al voto in giugno e molti di loro non hanno ancora fatto il
primo consiglio e proceduto alla convalida degli eletti, alla nomina delle
giunte e alle conseguenti surroghe in consiglio comunale. A palazzo Marino il
primo consiglio si riunirà domani 7 luglio.
Il quadro completo
dei grandi elettori, sindaci e consiglieri comunali, lo si avrà non prima di
metà luglio. Dopo di che occorre definire lo scadenziario, dando un tempo
congruo per la formazione delle liste e la scelta dei candidati, con le
sottoscrizioni da raccogliere fisicamente una per una. Impensabile ad agosto. Sarebbe
saggio rimandare la raccolta delle sottoscrizioni a settembre. Intanto i vecchi
Consigli lavorano. A fine settembre-inizio ottobre ci potrebbe essere il
deposito formale delle liste e dei programmi. Da quel momento scatta la
campagna elettorale di ventuno giorni, che finirà addosso al referendum.
In
conclusione, non c’è solo la data delle elezioni da definire, ci sono tanti
dettagli organizzativi da mettere a punto per votare a fine ottobre. Magari, se
il Governo restituisse i soldi sottratti, ci si potrebbe arrivare con i bilanci
non in profondo rosso.Si rimanda alla versione ampliata pubblicata dal settimanale on line Arcipelago Milano
http://www.arcipelagomilano.org/archives/43588
mercoledì 15 giugno 2016
Ultime notizie - CIVICA
Una buona notizia appresa prima delle elezioni: nei
giorni scorsi il Sindaco Giuliano Pisapia ha sospeso di fatto il Decreto
n.89/2016 di chiusura delle Testate giornalistiche della Città metropolitana “CIVICA”
e “Vivi l’Idroscalo” a partire dal 1° giugno, rinviando ogni decisione
al prossimo Sindaco. Il decreto formalmente non è stato sospeso, semplicemente non ha dato delega ad alcuno per eseguire la cancellazione in Tribunale.
Una
pausa salutare, per rivedere un atto amministrativo ingiusto. A fine aprile, subito dopo aver appreso
dell’esistenza del decreto, ho lanciato un Appello
al mondo della Cultura e della Società civile, con una risposta molto forte,
che certamente ha contribuito a far rivedere la decisione.
In pratica una richiesta di aiuto ai lettori di CIVICA che ha avuto tante
adesioni riportate in parte qui sotto, che dimostra che i Periodici sono
strumenti utili e necessari a un’informazione completa e di qualità al
Cittadino. Rimane da sanare la ferita “sindacale” inferta, con atti non
conformi alle vigenti leggi, alla professionalità dei giornalisti coinvolti. Questo
però è un tema sindacale da trattare nella giusta sede.
Grazie a Tutti i firmatari riportati nella apposita sezione accessibile dal menù in alto. Infine un particolare ringraziamento a:
Antimo
De Col CGIL
Funzione Pubblica
Franco Abruzzo, consigliere dell'Ordine dei Giornalisti di Milano, sindaco INPGI
Franco Abruzzo, consigliere dell'Ordine dei Giornalisti di Milano, sindaco INPGI
venerdì 10 giugno 2016
Incontro a Paderno Dugnano sulla Riforma della Costituzione e l'Italicum
Pubblico numeroso giovedì sera 9 giugno alla Sala consiliare di Paderno Dugnano, a discutere di
"Riforme Istituzionali", un tema indubbiamente difficile e complesso che sarà al centro del Referendum confermativo del prossimo ottobre.
Relatori Felice Besostri e Daniele V. Comero, con l'introduzione di Andrea Capolongo (in centro)
Si segnala un articolo:
http://www.quipadernodugnano.info/riprendiamoci-la-costituzione/
domenica 22 maggio 2016
Incontro a Parma sulle Riforme (Italicum + Revisione Costituzionale)
Referendum sulla proposta di Revisione costituzionale, previsto per ottobre 2016
Sabato pomeriggio, 21 maggio, ho relazionato ad un proficuo incontro a Parma per dibattere nel merito delle Riforme proposte dal Governo e approvate dal Parlamento, organizzato dall'ing. Fabio Cavalca.
All'incontro, introdotto dal Sindaco di Berceto e concluso dal sindaco di Zeri, hanno partecipato diversi Amministratori locali e responsabili di Circoli, come il Carlo Cattaneo, esponenti dell'Anpi. Per ora mancano i giovani!!
Questa la lettera di invito:
Lettera aperta
“DUE CHIARISSIMI NO'!”
Gentilissime concittadine/Egregi concittadiniVi scrivo questa lettera aperta per invitarvi, sabato 21/05 prossimo, alle 15.15 ad un incontro
nella Sala civica del Quartiere Molinetto, Via Argonne, 4, alla presentazione di una
“Iniziativa 'per il Paese che vorrei'”,
tesa a promuovere un duplice chiarissimo NO, come indicato in estrema sintesi nel volantino http://unaltraitalia.net/due-no.pdf .!
L'incontro, cui parteciperanno
dott. Daniele Comero, della Società Italiana di Studi Elettorali,
on. Egidio Pedrini, sindaco di Zeri (MS),
sarà moderato da Luigi Lucchi, Sindaco di Berceto.
L'argomento base è : riforme renziane e legge elettorale! Noi 'quattro amici al bar' (cioè semplici cittadini non inquadrati, non sudditi di alcuna oligarchia) abbiamo sentito la necessità di assumere questa iniziativa perché convinti che il momento sia drammatico e richieda il ricorso anche ad uno sforzo di una buona fantasia che ci aiuti a scrollarci di dosso l'imbroglio in cui ci sta rinchiudendo il Referendum di ottobre, visto che, unanimemente, 'QUELLI LÀ' ci stanno portando a scegliere tra due mali, cioè tra la dittatura dell'”uomo solo al comando”, che oltretutto propone un'Italia sgangherata, smidollata e prona ai voleri di chi ha già troppo e l'immobilismo di istituzioni fossilizzate su una Costituzione ben lungi dall'essere “la più bella del mondo”, come bugiardamente sostiene chi ne ha abilmente sfruttato limiti, lacune ed errori per farsi gli affari propri. Purtroppo, se lo scenario restasse cupamente ristretto a quelle due possibilità, c'è il rischio che a prevalere possa essere la prima delle ipotesi, perché è in atto uno tsunami nazionale di mass media che stanno spingendo la gente a pensare superficialmente (cioè non-pensare) che “Renzi, almeno, ha mosso qualcosa”, senza evidenziare il fatto che le mosse di Renzi sono tali da spingerci verso il burrone e non verso uno sviluppo positivo e costruttivo del nostro stare insieme nella nostra comunità nazionale.
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