Volenti o nolenti, anche questo mese se l’è accaparrato Berlusconi. Con tutte le sue invenzioni mediatiche, i suoi patimenti pubblici e privati, conditi da esagerati problemi giudiziari. L’agenda politica è fatta da lui e dai suoi appuntamenti: sabato prossimo Consiglio nazionale del PDL e mercoledì 27 novembre ci sarà il voto sulla sua decadenza da senatore. In sala macchine mercanteggiano sulla legge di stabilità, mentre lui tiene l’opinione pubblica occupata con il tormentone della sentenza di condanna inflittagli dalla Cassazione il 1° agosto, con l’aggiunta del passaggio dal PDL a Forza Italia. Sono passati neanche due mesi dall’inaugurazione della nuova sede di Roma, a San Lorenzo in Lucina, che sui giornali imperversano i resoconti della lotta fratricida tra lealisti e governisti nel PDL. Questa specie di guerra civile dovrebbe concludersi sabato, con la seconda riunione del Consiglio nazionale, formato da circa 800 persone, appositamente convocato per il cambio nome, con una scaletta dei lavori ancora misteriosa. Tanto fumo per niente, per un modesto cambio di insegna alla ditta, che è sempre la stessa “bottega” del Cavaliere, che da buon venditore è in perenne fermento....