venerdì 3 gennaio 2014

Contr'ordine "compagni", non più un "renzellum" ma un “tris” di scartine…

Anno nuovo, idee vecchie, come quelle del sindaco di Firenze sulla legge elettorale. Senza aspettare l'Epifania ha scritto subito ai sostenitori: 
Nella lettera che vi allego in anteprima, fedele al rapporto particolare che ci lega ormai da 380 e-news, propongo tre possibili soluzioni alle altre forze politiche sulla legge elettorale. Togliamo gli alibi agli altri: sono tre soluzioni molto diverse l’una dall’altra ma tutte e tre con la fondamentale caratteristica di rispettare il mandato delle primarie dell’8 dicembre che costituisce il riferimento fondamentale mio e del PD”.
I tre modelli di riforma elettorale proposti da Renzi sono: 
  1. qualcosa tipo legge elettorale spagnola, divisione del territorio in 118 piccole circoscrizioni con attribuzione alla lista vincente di un premio di maggioranza del 15% (92 seggi), ciascuna circoscrizione elegge un minimo di quattro e un massimo di cinque deputati, soglia di sbarramento al 5%;
  2. il vecchio Mattarellum, con delle varianti pesanti: 475 collegi uninominali e assegnazione del 25% dei collegi restanti attraverso l’attribuzione di un premio di maggioranza del 15% e di un diritto di tribuna pari al 10% del totale dei collegi;
  3. doppio turno di coalizione utilizzato per i sindaci: chi vince prende il 60% dei seggi e i restanti sono divisi proporzionalmente tra i perdenti (che superano il 5%), da definire se con liste corte bloccate, o con preferenze, o con collegi.