Il voto utile secondo il Cavaliere è quello dato a se stesso, cioè al PDL. In alternativa, l’ha detto più volte pubblicamente, suggerisce di votare il suo presunto avversario, il PD, ma mai dare il voto ai piccoli partiti. Un ragionamento semplice che non fa una grinza. Nell’articolo precedente ho cercato di spiegare a cosa corrisponde, da un punto di vista politologico, questo modo di intendere il voto: votatemi se potete, se proprio non ve la sentite votate almeno per Bersani, che è uno della Trimurti. La raffigurazione nostrana della divinità induista è data dal trio, Bersani-Monti-Berlusconi, che nasconde al suo interno, come fosse una matrioska, un mostro a tre teste, più simile al dantesco Cerbero. Il virgiliano guardiano degli Inferi è la feroce belva posta all’ingresso del Parlamento italiano, per tenere al largo le istanze di rinnovamento provenienti dalla società civile per cambiare il governo del Paese. Istanze sostenute da Beppe Grillo, con il M5S, da Ingroia con Rivoluzione Civile, da Magdi Cristiano Allam con il movimento IoAmoL’Italia e altri ancora.
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