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Esultano i tenaci promotori del ricorso alla Corte Costituzionale contro il porcellum, tra questi l’avv. Felice Besostri che interpellato al telefono non si trattiene:
"Immagino che vorrai farmi i complimenti..."
Rispondo che certamente gli sono dovuti per il coraggio e la tenacia.
"Tutti quei professoroni di diritto pubblico, i costituzionalisti dal posto sicuro, che dicevano che ero matto a promuovere il ricorso contro il Porcellum, ora sono serviti..."
E' un fiume in piena.
Poi si ricompone e spiega:
“La Corte Costituzionale ha accolto i rilievi di costituzionalità
formulati da me, da Bozzi e Tani. Abbiamo lavorato con tenacia e pazienza non
lasciandoci abbattere dalle incomprensioni e dei ritardi, né dal silenzio
mediatico.”
E' passata solo un’ora dalla notizia, è ancora euforico.
Ci tiene a far presente che intorno a loro c’era il vuoto, i grandi giornali li
hanno isolati:
“Salvo poche eccezioni, come L'AVVENIRE dei LAVORATORI, MONDO OPERAIO e
IL RIFORMISTA, il silenzio è stato totale e tra le organizzazioni politiche
soltanto il Gruppo di Volpedo, rete delle associazioni socialiste e libertarie
del NORD OVEST, che ha fatto del sistema elettorale e della difesa della
Costituzione un fatto politico centrale sostenendoci nelle iniziative
giudiziarie, che hanno ridato lo scettro agli elettori e non ai capobastone.”
(I promotori del ricorso: Besostri è il primo a sinistra)
Nel primo pomeriggio la politica romana era già sotto sopra, perchè la notizia era trapelata e tanti sapevano, di mezza
bocca.
Infatti, parallelamente alla Consulta, si è mossa con
scaltrezza la commissione
Affari Costituzionali del Senato, con l’istituzione di un comitato ristretto
che entro gennaio proverà a cercare un accordo politico sulla legge elettorale.