martedì 8 gennaio 2013


Elezioni. La finta caccia al porcellum di Bersani. 

Estratto pubblicato da:

L'Indipendenza - Quotidiano Online


Una certezza c’è in questo mondo in continua ebollizione: quando arriva l'ora di cena Pier Luigi Bersani  si accomoda nelle case degli italiani. Ormai è una consuetudine, da mesi: tra settembre e novembre per le primarie, poi per il ballottaggio delle primarie, poi a dicembre ancora per le parlamentarie con il Natale compreso, breve pausa per il capodanno. Ieri è stato ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo su La7, 

https://www.youtube.com/watch?v=mX_5F8Scqp0

rieccolo di nuovo in pista come candidato premier per le politiche, per far capire agli italiani, seduti a tavola, di che pasta è fatto il futuro "vincitore" delle elezioni politiche del 24 febbraio.






Alle 21.03 esatte Bersani annuncia che ci sarà un’apertura delle candidature verso il mondo degli intellettuali cattolici, confermando l'ipotesi fatta di un PD che si sta velocemente trasformando in una nuova DC, in un partito dai contorni indefiniti, quasi un non-partito, che ha come obiettivo principale l'occupazione del centro del sistema politico. Infatti, subito dopo annuncia orgoglioso i nomi degli ultimi due “nominati”, quelli che verranno inseriti in una zona di sicura elezione in quota alla sua segreteria: il direttore generale della Confindustria di Roma, Galli, e il vice segretario generale della CISL, soffiato ai montiani.
Da aspirante premier, sottolinea nuovamente il carattere plurale del partito e dice:
"Sento tutti che vogliono abolire il porcellum. Io volevo abolire il porcellum. Ma visto che è rimasto, con le primarie l’abbiamo ammazzato".
Eh no, questo è grossa, diventa difficile mantenere un decoroso auto controllo, per cui è meglio spegnere il televisore, evitare il caffè e fare una passeggiata.
Il sistema elettorale attuale, il "porcellum", è rimasto perché il PD ha fatto di tutto per tenerselo, come è evidente dalla rilettura delle vicende parlamentari di questo ultimo anno, che questo giornale ha ben documentato.
Però, c’è una novità rilevante, un’altra innovazione introdotta dai democratici al sistema del porcellum, dopo il rito delle primarie, il rito delle parlamentarie, Bersani tira fuori dal cappello il rito della nomina.
C’è qualcosa di mutuato dal Vaticano, nelle procedure per la nomina dei vescovi, con una preventiva consultazione molto riservata, uno spintonarsi al riparo da occhi indiscreti e infine l’annuncio pubblico. Così avviene nel PD per i nuovi parlamentari “nominati” da Bersani, pubblicamente davanti alle telecamere, due o tre per sera.
I militanti veri, non quelli virtuali, apprendono dalla TV ciò che nessuno dice in sezione, ovvero quello che il vertice ha deciso per loro. Proprio l'esatto contrario dello spirito della partecipazione e della scelta democratica, come dimostra anche il salvataggio di massa operato con la vecchia nomenclatura del PDS e dei Popolari trasferitasi arma e bagagli nel nuovo PD.
Non è solo il PD, anche gli altri partiti sono allineati sullo stesso sistema. Ha ragione Magdi Allam a scrivere sul Giornale di lunedì scorso che "se volessimo immaginare quale sarà l'Italia della “Terza Repubblica” potremmo fare riferimento ai primi provvedimenti che i tre principali leader dicono che assumeranno qualora dovessero diventare il nuovo capo del governo. Per Monti sarà “una legge elettorale seria”, perché “questa non è degna di un Paese come l'Italia”. Per Bersani “sarà assicurare che chi nasce qui figlio di immigrati è italiano”. Per Berlusconi “l'abolizione dell'Imu (Imposta Municipale Unica) al primo Consiglio dei ministri”.
L'idea di Monti sulla legge elettorale si commenta da sola, visto che è stato lui che ha chiuso in fretta e furia i lavori parlamentari l’8 dicembre, impedendo così la giusta conclusione delle riforme avviate e la stesura della nuova legge elettorale in discussione da molti mesi.
Nessun contribuente ha voglia di scherzare, dopo la stangata di dicembre, con l'esoso pagamento del saldo dell'IMU, su questa tassa. La trovata del Cavaliere sull'abolizione dell'IMU sulla prima casa, rischia di diventare la prova provata della sua assoluta mancanza di pudore.
La TV sta giocando un ruolo enorme in questa campagna elettorale, ma anche, per dirla alla Veltroni, dei brutti scherzi. Più la TV, la radio e il web sono occupati da loro, più è evidente che Bersani, Berlusconi e il novello trio "Sciagura" (Monti, Casini e Fini) sono sodali nel tenere in scacco il Parlamento e la guida di questo Paese soffocato dalle tasse.
Sembra incredibile, ma la partita delle elezioni politiche si sta giocando su un dettaglio tecnico: l’incoerenza del sistema elettorale tra Camera e Senato. Un grave difetto sperimentato già con Prodi nel 2006.