Elezioni.
La finta caccia al porcellum di Bersani.
Una
certezza c’è in questo mondo in continua ebollizione: quando arriva l'ora di
cena Pier Luigi Bersani si
accomoda nelle case degli italiani. Ormai è una consuetudine, da mesi: tra
settembre e novembre per le primarie, poi per il ballottaggio delle primarie, poi
a dicembre ancora per le parlamentarie con il Natale compreso, breve pausa per
il capodanno. Ieri è stato ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo su La7,
https://www.youtube.com/watch?v=mX_5F8Scqp0
rieccolo di nuovo in pista come candidato premier per le politiche, per far capire agli italiani, seduti a tavola, di che pasta è fatto il futuro "vincitore" delle elezioni politiche del 24 febbraio.
https://www.youtube.com/watch?v=mX_5F8Scqp0
rieccolo di nuovo in pista come candidato premier per le politiche, per far capire agli italiani, seduti a tavola, di che pasta è fatto il futuro "vincitore" delle elezioni politiche del 24 febbraio.
Alle
21.03 esatte Bersani
annuncia che ci sarà un’apertura delle candidature verso il mondo degli
intellettuali cattolici, confermando l'ipotesi fatta di un PD che si sta
velocemente trasformando in una nuova DC, in un partito dai contorni
indefiniti, quasi un non-partito, che ha come obiettivo principale
l'occupazione del centro del sistema politico. Infatti, subito dopo annuncia
orgoglioso i nomi degli ultimi due “nominati”, quelli che verranno inseriti in
una zona di sicura elezione in quota alla sua segreteria: il direttore generale
della Confindustria di Roma, Galli, e il vice segretario generale della CISL,
soffiato ai montiani.
Da
aspirante premier, sottolinea nuovamente il carattere plurale del partito e dice:
"Sento
tutti che vogliono abolire il porcellum. Io volevo abolire il porcellum. Ma
visto che è rimasto, con le primarie l’abbiamo ammazzato".
Eh no,
questo è grossa, diventa difficile mantenere un decoroso auto controllo, per
cui è meglio spegnere il televisore, evitare il caffè e fare una passeggiata.
Il
sistema elettorale attuale, il "porcellum", è rimasto perché il PD ha
fatto di tutto per tenerselo, come è evidente dalla rilettura delle vicende
parlamentari di questo ultimo anno, che questo giornale ha ben documentato.
Però, c’è
una novità rilevante, un’altra innovazione introdotta dai democratici al
sistema del porcellum, dopo il rito delle primarie, il rito delle
parlamentarie, Bersani tira fuori dal cappello il rito della nomina.
C’è qualcosa
di mutuato dal Vaticano, nelle procedure per la nomina dei vescovi, con una
preventiva consultazione molto riservata, uno spintonarsi al riparo da occhi
indiscreti e infine l’annuncio pubblico. Così avviene nel PD per i nuovi
parlamentari “nominati” da Bersani, pubblicamente davanti alle telecamere, due
o tre per sera.
I
militanti veri, non quelli virtuali, apprendono dalla TV ciò che nessuno dice
in sezione, ovvero quello che il vertice ha deciso per loro. Proprio l'esatto
contrario dello spirito della partecipazione e della scelta democratica, come
dimostra anche il salvataggio di massa operato con la vecchia nomenclatura del
PDS e dei Popolari trasferitasi arma e bagagli nel nuovo PD.
Non è
solo il PD, anche gli altri partiti sono allineati sullo stesso sistema. Ha
ragione Magdi Allam a scrivere sul Giornale di lunedì scorso che "se
volessimo immaginare quale sarà l'Italia della “Terza Repubblica” potremmo fare
riferimento ai primi provvedimenti che i tre principali leader dicono che
assumeranno qualora dovessero diventare il nuovo capo del governo. Per Monti
sarà “una legge elettorale seria”, perché “questa non è degna di un Paese come
l'Italia”. Per Bersani “sarà assicurare che chi nasce qui figlio di immigrati è
italiano”. Per Berlusconi “l'abolizione dell'Imu (Imposta Municipale Unica) al
primo Consiglio dei ministri”.
L'idea di
Monti sulla legge elettorale si commenta da sola, visto che è stato lui che ha
chiuso in fretta e furia i lavori parlamentari l’8 dicembre, impedendo così la giusta
conclusione delle riforme avviate e la stesura della nuova legge elettorale in
discussione da molti mesi.
Nessun
contribuente ha voglia di scherzare, dopo la stangata di dicembre, con l'esoso
pagamento del saldo dell'IMU, su questa tassa. La trovata del Cavaliere
sull'abolizione dell'IMU sulla prima casa, rischia di diventare la prova
provata della sua assoluta mancanza di pudore.
La TV sta
giocando un ruolo enorme in questa campagna elettorale, ma anche, per dirla alla
Veltroni, dei brutti scherzi. Più la TV, la radio e il web sono occupati da
loro, più è evidente che Bersani, Berlusconi e il novello trio
"Sciagura" (Monti, Casini e Fini) sono sodali nel tenere in scacco il
Parlamento e la guida di questo Paese soffocato dalle tasse.
Sembra
incredibile, ma la partita delle elezioni politiche si sta giocando su un
dettaglio tecnico: l’incoerenza del sistema elettorale tra Camera e Senato. Un grave
difetto sperimentato già con Prodi nel 2006.