martedì 8 gennaio 2013


Il colpo grosso del “Caimano”
Come è noto il sistema della Camera assicura comunque un vincitore, assegnando il "premione" di 340 seggi alla prima coalizione, mentre al Senato ogni regione ha un suo premio regionale, per cui la quota assegnata ad una coalizione dipende da regione a regione, con una certa analogia al sistema del Congresso americano. Questo è il motivo che sta rendendo importanti alcune regioni – Lombardia, Campania e Sicilia - nella disposizione della campagna elettorale. Se la regione è grossa, il premio in seggi è corposo, altrimenti la differenza è lieve. La Lombardia ha diritto a 49 senatori, con un premio di 27 seggi alla prima coalizione, la rimanenza andrà suddivisa tra le altre liste e coalizioni che supereranno le soglie di sbarramento. Senza scendere nei meccanismi complicati del porcellum, in questo modo è stata creata una sindrome detta della "anatra zoppa", che tende ad azzoppare, ad appiattire le coalizioni in gioco. Questo aspetto tecnico ha spinto Silvio Berlusconi a giocare il tutto per tutto al Senato. Ha rincorso la Lega Nord di Maroni per tutto dicembre, fino alla riunione finale dell'Epifania, dove è riuscito a mettere il sale sulla coda alla dirigenza leghista. 
Ieri la conferenza stampa di Maroni, qui ripresa in un altro post con il video integrale.
Oggi la stampa parla del nuovo patto PDL-Lega e in parallelo si legge del profondo dissenso che manifesta la base leghista, esattamente come per le regionali del 2000.
Il segretario lombardo Matteo Salvini ha dichiarato a Repubblica che l'obiettivo della Lega è tenere il 75% delle tasse al nord, per cui "queste cose sono più importanti delle menate di chi ci rimprovera di non essere riusciti finora a incidere a sufficienza sulle questioni che riguardano il portafogli della nostra gente. Il federalismo che volevamo è stato bloccato..".
Insomma, per Salvini non sempre la base ha ragione, va bene solo quando applaude festante la sua elezione a leader del movimento.
Il sociologo Luca Ricolfi, che qualcosa in più di Salvini ha studiato e scritto, rimarca su La Stampa di oggi che lo slogan di Salvini e Maroni "trattenere il 75% delle tasse dei padani al Nord"  è un evidente sintomo di un definitivo abbandono dei principi del federalismo, dando così una prova inoppugnabile della sua trasformazione in partito della spesa pubblica. Ricolfi ricorda alla massima dirigenza della Lega che le tasse non vanno "trattenute" ma "restituite", cioè vanno abbassate, stop, tutto il resto è propaganda per la sedia.
La base della Lega ha ben capito che il movimento sta scivolando verso una direzione pericolosa, protesta e dissente. I commenti ai vari articoli in rete sono tutti molto critici, come quello di Wanda ad un articolo di Gilberto Oneto, apparso ieri sul giornale on line L'INDIPENDENZA.COM:
Non vorrei passare per quegli arroganti che sanno tutto (ma non c’e rischio, visto che altri prima di me qui hanno scritto inascoltati la stessa cosa) ma sta sceneggiata Berlusconi-Maroni si poteva evitarla. Maroni e la Lega si sono messi d’accordo con Silvio spingendo per evitare che il cavaliere facesse il premier lasciandogli così la via d’uscita di non andare incontro alla sconfitta in veste da premier…..Non capite il gioco? Ma siete d’accordo o che altro? La Lega è l’utile idiota di Berlusconi."
La lettrice è indubbiamente molto acuta, ha colto nel segno.
Il "Caimano" ha dimostrato di meritarsi in pieno il titolo acquisito sul campo, con una sola mossa ha fatto due volte centro, ha realizzato un colpo grosso piegando a suo piacimento la dirigenza della Lega, troppo preoccupata di occupare sedie che teme di perdere.